I calabresi meritano un altro Consiglio regionale


Il Movimento Cinque Stelle pretende le dimissioni del Consiglio regionale della Calabria, in modo che magistratura e Guardia di Finanza accertino i fatti e col ritorno alle urne i cittadini abbiano amministratori puliti.
Il riferimento è all'ultima indagine che vede coinvolti tredici politici, tra assessori e consiglieri della Regione Calabria, per uso personale dei rimborsi dei gruppi.

Gli indagati appartengono a tutti gli schieramenti politici, come se l’inciucio non si fermasse alle proposte del governo Letta ma proseguisse a danno diretto dei calabresi.I calabresi hanno bisogno di riconoscere, nelle istituzioni che li rappresentano, la voglia di costruire per il bene di una terra da sempre martoriata, che rappresenta sempre più l’estremo Sud del Paese.La Calabria  ha bisogno di avere fiducia nei politici, che hanno il dovere di risollevarla dal baratro in cui l'hanno precipitata gli stessi personaggi che oggi risultano indagati.
I cittadini calabresi meritano un Consiglio regionale che lavori per risolvere i problemi della Regione, non i guai giudiziari dei politici che ne fanno parte. I calabresi hanno necessità di essere rappresentati da persone pulite, che diano voce alle istanze di chi combatte contro la ‘ndangheta, il lavoro nero, la malasanità e l'ignoranza.

*Qui di seguito i nomi degli indagati: si tratta di Luigi Fedele (attuale assessore regionale del Pdl); Alfonso Dattolo (attuale assessore regionale dell'Udc); Pino Gentile (attuale assessore regionale del Pdl); Alberto Sarra (attuale sottosegretario del Pdl); quindi i consiglieri regionali Agazio Loiero (Autonomia e diritti), Giulio Serra (Insieme per la Calabria), Giuseppe Bova (Misto), Sandro Principe (Pd), Giampaolo Chiappetta (Pdl), Giovanni Bilardi (Eletto senatore in quota Scopelliti presidente), Nino De Gaetano (Pd), Vincenzo Ciconte (Pd), Emilio De Masi (Idv).
Sul commissariamento dei fondi POR il Movimento Cinque Stelle accusa il governatore Scopelliti «di ulteriore, gravissima sconfitta politica».
Mentre i disoccupati bloccano le strade per avere un minimo di dignità e lavoro, la nostra Regione è commissariata per incapacità cronica. Via questi incompetenti!
Non dimentichiamo che dopo Why not è emerso con chiarezza che i soldi dell’Europa sono stati sottratti o bruciati, il che non solleva da responsabilità politiche, prima che giudiziarie, il predecessore di Scopelliti, quell’Agazio Loiero che ha mostrato straordinaria abilità, invece, per cambiare più volte pelle politica.
Assurda la difesa di Scopelliti, per il quale il commissariamento dell’Ue sui finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale può rappresentare un’occasione. Ormai, tra pendenze giudiziarie e fallimenti amministrativi, si veda il ‘modello Reggio Calabria’, il governatore ha perduto anche quel barlume di lucidità politica che gli restava.
Se c’è una sola possibilità per la Calabria, questa è nell’uso intelligente e onesto dei fondi europei, che devono servire per l’occupazione dei giovani e per fermare le fughe al Nord. In concreto, bisogna tornare subito al voto, perché né l’esecutivo né il Consiglio regionale calabrese sono più affidabili. Hanno mangiato tutto e non hanno lasciato manco le briciole.

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