Finanziamento pubblico ai partiti: storia di una truffa

Dichiarazione di voto finale di Giuseppe D'Ambrosio



In verità, più che di una commedia, si tratterebbe di una farsa, in cui ognuno dei protagonisti è chiamato ad interpretare un ruolo. Si sa, qui in aula facciamo teatro e questo è l'ultimo atto.
Presidente mi consenta, non voglio parlare a voi ma ai cittadini quelli veri, quelli fuori dalle istituzioni che faticano a comprendere quello che oggi stiamo discutendo ed allora provo a spiegarglielo:
- La presente legge entra in vigore nel 2014, per tutto il 2014 i partiti continueranno a ricevere dallo Stato somme pari ad un importo massimo di 91 milioni di euro; per il 2015 essi potranno usufruire del 60% dei 91 milioni; per il 2016 del 50% e per il 2017 del 40%. Solo a partire dal 2018 i partiti che hanno partecipato alle scorse elezioni smetteranno di ricevere rimborsi per le spese elettorali.
- A questi soldi pubblici, si aggiungono quelli versati dai cittadini nelle casse dei partiti attraverso il 2 per mille dell’irpef a decorrere dal 2014. A questo scopo, inoltre, è prevista l’istituzione di un fondo che dovrebbe constare di massimo  55 milioni di euro annui che lo Stato si impegna a ripartire ancora tra i vari partiti.
- Questo ddl ha fissato il limite delle donazioni a 300.000 euro annui per le persone fisiche e a 200.000 euro annui per le persone giuridiche. Ma la cosa fantastica sono le RIDICOLE sanzioni applicate in caso di sforamento di questo tetto.
- Oggi possono essere rimborsati solo i partiti che abbiano partecipato alle ultime elezioni, con questa norma invece la platea dei beneficiari si allarga anche ai partiti nati dopo le elezioni, sia quelli che nascono completamente nuovi, sia quelle che si generano da scissioni o da transumanze parlamentari, e non so perchè Presidente ma mi vengono in mente falchi colombe e volatili amari direbbero i cittadini.
- Grazie a questa norma ognuno dei partiti politici che ha fatto parte di una lista elettorale, e che di conseguenza non ha corso con liste proprie alle elezioni, se iscritto nel registro dei partiti, può accedere ai benefici previsti. (per fare un esempio recente con questa norma Idv, Prc, Verdi ecc. avrebbero potuto accedere ai benefici previsti dalla legge anche se alle elezioni hanno corso uniti nella lista Rivoluzione Civile). E quindi la platea del magna magna si allarga…
- Nel ddl in esame mancano strumenti di controllo per la trasparenza dei bilanci dei partiti e mancano sanzioni in caso di irregolarità.
- Il m5s ritiene inoltre esagerate le detrazioni IRPEF concesse per le erogazioni liberali in denaro in favore dei partiti, la possibilità, per i partiti, di ricevere lasciti mortis causa di valore illimitato.

La Corte dei Conti nel 2012 certifica che i partiti hanno realizzato negli anni dal 1994 al 2008 una plusvalenza di circa il 400% tra quanto speso e quanto incassato. Il 400% ma Vergognatevi!!! Nessun business garantisce profitti così alti a rischio zero.
Presidente mi si dirà: ma questa è demagogia, populismo.
A testimonianza di ciò, vi riporto una citazione che trovo TERRIBILE per la sua demagogia: ”Pensate ai rimborsi elettorali: tutte le leggi introdotte dal 1994 ad oggi sono state ipocrite e fallimentari. Non rimborsi ma finanziamento mascherato". Musica e parole del nostro Presidente del Consiglio, Enrico Letta nel suo discorso per ottenere la fiducia.
Lusi, Fiorito, Belsito e Penati, evidentemente, non vi hanno insegnato proprio nulla.
Spudoratamente, il primo articolo del ddl recita: “E’ abolito il finanziamento pubblico dei partiti”; la realtà, invece, è ben diversa: se ne riduce progressivamente l’entità e il risultato è che l’attuale sistema di rimborso e cofinanziamento dei partiti, viene mantenuto in vita fino al 2017.
In effetti, ripensandoci, forse il primo articolo non sbaglia totalmente a dire che si elimina il finanziamento pubblico. Ma manca la parte in cui dice che “si introduce il finanziamento mascherato da parte delle lobbies che vedranno tornare, parte della loro mancia ai partiti attraverso i soldi dei cittadini”. Questo è il vero testo dell'articolo 1.
Il ddl in esame contravviene a tutte le raccomandazioni rivolte al nostro Paese da parte dell’Europa (il “ce lo chiede l'Europa” in questa aula è sempre a senso unico, ovvero dalle tasche dei cittadini verso quelle dei partiti).
Per bilanciare le fantasiose tesi di quanti sostengono a spada tratta le porcherie contenute in questo ddl, noi riteniamo invece necessario imporre, a tutti i partiti politici che usufruiscono del finanziamento pubblico e di donazioni private i seguenti parametri:
1. dei tetti di spesa per le campagne elettorali;
2. l’obbligo di redigere bilanci e pubblicarli dopo averli fatti certificare da una apposita società di revisione;
3. quest’ultima deve rispondere a tutti i consumatori che intendano agire nei suoi confronti attraverso una class action;
4. introdurre norme che aggravino la responsabilità civile e penale delle società di revisione.

Ciò che colpisce è che mentre i rimborsi elettorali dell'attuale sistema di finanziamento pubblico continuano a permanere fino al 2017, i controlli e le sanzioni vengono aboliti da subito.

Il m5s ha anche proposto di introdurre i seguenti accorgimenti:
1. il rendiconto di esercizio che i partiti devono redigere deve essere onnicomprensivo, uscite ed entrate;
2. la Commissione deve essere dotata di poteri ispettivi sostanziali.
Il ddl del Governo, invece, lascia loro impregiudicata la possibilità di continuare a beneficiare delle donazioni agevolate e gli prescrive il buffetto della privazione di quota parte solo del 2 per 1000.
Di fronte all’ennesima dimostrazione di arroganza da parte del Governo delle larghe pretese oramai, pensiamo che Letta, anziché mantenere il finanziamento pubblico per qualche anno, promettendo una rimodulazione futura, dovrebbe azzerarlo subito ed eventualmente reintrodurlo se e quando i cittadini dimostreranno di volerlo, magari attraverso un nuovo referendum. Perché è vero che il finanziamento pubblico esiste in (quasi) tutta Europa, ma è anche vero che in nessun Paese europeo i partiti sono clientelari come i vostri.

Colleghi, ve lo diciamo una volta per tutte perchè rimanga agli atti: noi possiamo permettercelo di fare i moralizzatori, perchè NOI E SOLO NOI, ABBIAMO RINUNCIATO A 42 MILIONI DI EURO DI SOLDI DEI CITTADINI. E questo unico, semplice gesto ci ha dato tutta quella credibilità che voi avete sbriciolato in 20 anni di vane parole.
La causa del dilagante e preoccupante disprezzo per le istituzioni, in questo Paese, siete voi. Noi siamo qui per mandarvi a casa.

Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano ordendo piani per colpirci. Perché?
Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete posto censori e sistemi di sorveglianza, che ci costringono a piegarci a ciò.
Cari cittadini com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere prima o poi di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole.. non c'è che da guardarsi allo specchio.
Io so perché l'avete fatto. So che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Instabilità, crisi, disoccupazione. C'è una quantità enorme di problemi, un'informazione prezzolata atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il Caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere del Quirinale. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. Noi abbiamo cercato di porre fine a questo silenzio. Noi abbiamo cercato di ricordare a questo paese quello che ha dimenticato.
La nostra speranza è quella di ricordare che l'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole, sono prospettive. Quindi, se oggi non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato questo giorno.
Ma se vedete ciò che vediamo noi, se la pensate come noi,e se siete alla ricerca come lo siamo noi, vi chiedo di mettervi al nostro fianco e continuare la battaglia culturale, giorno dopo giorno, in rete, nelle piazze e nelle strade.
E molto ma molto presto daremo ai cittadini un governo che non sarà mai più dimenticato.

Buona sera, Londra!

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