Armi chimiche a Gioia Tauro, il Ministro Lupi venga a riferire



Vogliamo sapere perché viene sempre scelta la Calabria per certi lavori e non per altri. Lo affermano in una nota stampa i parlamentari M5S calabresi Dalila Nesci, Federica Dieni, Nicola Morra e Paolo Parentela, con riferimento al trasbordo navale di armi chimiche siriane che avverrà nel porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria). I Cinque Stelle evitano il panico e affrontano l’argomento con un discorso articolato: «Al momento occorre frenare il terrore diffuso provocato dalla tardiva e improvvida comunicazione del governo e da dichiarazioni politiche di pancia, anche di nostri colleghi. Si tratta di un’operazione internazionale di pace che riguarda il passaggio in mare da nave a nave di container con gas per uso bellico. Abbiamo sentito degli esperti, che ci hanno spiegato l’assenza di rischi nell'operazione, se adeguatamente condotta e gestita logisticamente». «Tuttavia – sottolineano i parlamentari Cinque Stelle – ciò non solleva il governo dal dovere di riferire compiutamente ai sindaci, che sono i responsabili della salute sui territori, e di fornire tutte le informazioni necessarie perché la popolazione comprenda i fatti». «Per questo motivo – racconta Nesci – ho chiesto al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi di recarsi a Gioia Tauro, al fine di fornire tutti gli elementi che rassicurino gli amministratori locali e quindi i cittadini». Morra aggiunge: «Non ci sarà alcun tipo di problema, come hanno sottolineato e analizzato con competenza i colleghi M5S della commissione Esteri. Resta fermo che ci interesseremo direttamente della vicenda affinché tutto sia fatto nel rispetto delle regole e dei cittadini della Piana di Gioia Tauro». Concludono Nesci, Dieni, Morra e Parentela: «La Calabria non può essere utilizzata per il trasbordo di armi chimiche e dimenticata, ad esempio, per lo smaltimento della nave ‘Concordia’, che potrebbe avvenire nel porto di Gioia Tauro, portando lavoro ed economie. Concordiamo sul punto con Renato Bellofiore, sindaco di Gioia Tauro, auspicando che il governo compensi la popolazione calabrese per l’agitazione che sta subendo, magari annullando il progetto del rigassificatore nell’area».

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