Stamane insieme a Dalila Nesci e Federica Dieni, abbiamo presentato una lunga interrogazione sulla Sorical, la società mista in liquidazione che gestisce il servizio idrico regionale. L’atto, indirizzato al presidente del Consiglio Enrico Letta e ai ministri di Giustizia, Interno, Salute, Ambiente e Pubblica amministrazione, prende spunto dai recenti arresti per tangenti su appalti di Sorical. Si tratta di un dossier che tocca diverse questioni: l’erronea determinazione delle variazioni tariffarie applicate negli anni, il problema della competenza sulla specifica materia, i compiti di Sorical, il caso dell’Alaco e le inchieste giudiziarie che hanno toccato personale del gestore.
Abbiamo chiesto ai ministri interrogati «quali accertamenti intendono promuovere, anche sulla scorta di tutte le sentenze e indicazioni delle Corti citate nell’atto. Di seguito, abbiamo poi domandato ai ministri «quali misure intendono adottare a garanzia della salute dei cittadini che ricevono acqua potabilizzata dall’invaso dell’”Alaco”, anche in considerazione del quadro giudiziario riportato, riguardante Sorical».
Abbiamo inoltre chiesto al governo di avviare «una verifica degli organi di competenza sulla congruità dell’importo di oltre un milione di euro recentemente corrisposto per il servizio idrico dal Comune di San Giovanni in Fiore (Cosenza) – governato dalla medesima parte politica che sovrintende all’Assessorato ai Lavori pubblici della Regione Calabria – indipendentemente dai rilievi generali della Corte dei conti» richiamati nell’interrogazione parlamentare.
Diverse vicende circa il servizio idrico regionale sono ancora senza risposte. Nessuno ha ancora detto se l’acqua proveniente dall’invaso dell’Alaco si può bere o meno, mentre sulle tariffe continua un’assoluta mancanza di chiarezza. Vogliamo sapere dal governo come è stato gestito il servizio e come sarà organizzato per il futuro, visto che l’acqua è un sacrosanto bene comune.
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