L'accordo votato dal PD in Europa che ha ucciso la nostra produzione dell'ortofrutta


L’agricoltura italiana subirà un nuovo, durissimo, colpo dal recente accordo UE – Marocco in materia di liberalizzazione reciproca dei prodotti agricoli. Ad affrontare le conseguenze più gravi saranno le regioni italiane votate alla produzione agrumicola e dell'ortofrutta in genere, ma è evidente che il contraccolpo della completa liberalizzazione delle importazioni marocchine si assesterà su tutta la produzione agroalimentare nazionale.
A Bruxelles però i rappresentanti dei maggiori partiti politici italiani sembrano non aver percepito il problema e hanno anzi dato il loro avallo alla stesura di un accordo che rischia di compromettere in maniera irreversibile una già difficile realtà produttiva e di mercato. Rappresentanti di PD e NCD hanno votato favorevolmente all’accordo UE-Marocco dimostrando incapacità di visione strategica del mercato nazionale agricolo o peggio, ignorando consapevolmente le conseguenze negative sul Paese. Sono davvero questi i rappresentanti che i cittadini vogliono al tavolino europeo?.
L'entrata in vigore dell'accordo nei termini stabiliti, potrebbe, inoltre, provocare una situazione di concorrenza sleale non solo con riferimento ai prezzi di entrata di alcuni prodotti le cui presunte irregolarità sono già state denunciate, ma anche con riferimento alla compatibilità con le vigenti normative europee di qualità sul lavoro e sull'ambiente.
Tutto ciò non può essere ignorato e per questo in più di una occasione abbiamo chiesto al Governo nazionale di intervenire per ridiscutere i termini dell’accordo o appellarsi alle clausole di salvaguardia previste. Nessuno ci ha prestato attenzione, ma adesso possiamo far sentire finalmente la nostra voce e la nostra forza – che sono la voce e la forza dei cittadini italiani – direttamente in Europa. La nostra visione dell’agricoltura è chiara: rafforzare il made in Italy, le nostre produzioni tradizionali e locali ed essere il meno possibile dipendenti dall’estero. Faremo di tutto affinché l’Europa ci ascolti, ecco perchè è importante andare in Europa!!

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Commenti

  1. Caro Paolo, si chiama liberta', quella di scelta che dovrebbe avere un cittadino di pagare l'arancia siciliana 10 volte tanto, la liberta' dell'Africa di esportare la propria economia (anche se "economica") la liberta' che ti da la natura, si proprio quella natura di cui parli nella tua riflessione qua di lato. Perche' invece di parlar di comodo non si illustra tutto? Perche' quello che tu dici e' vero, ma diventa una mezza verita' se si parla anche di quanti contributi paga ogni singolo cittadino per concedere al meridione di poter avere sul mercato un'arancia ad un prezzo concorrenziale. In piu' siam sicuri che le qualita' organolettiche siano cosi' differenti? che le condizioni di lavoro siano cosi' migliori in Italia rispetto che in Marocco? ...che nessun centesimo di contributo non venga usato invece per rafforzare clientelismi per cui l'Italia si e' fatta conoscere in tutto il mondo? La natura non e' democratica, l'uomo deve capire che non può prescindere dalle leggi della Natura, in quanto fa parte di essa, sono le tue parole, lasciamo produrre le cose dove sia piu' conveniente, paghiamone il prezzo "giusto di produzione" piu' caro o economico che sia, ognuno scelga se comprare "marocchino" o "italiano" e smettimaola di tirare acqua al proprio mulino volendo tirar sabbia negli occhi dei cittadini.

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    1. Caro Carlo, chi ti scrive è un produttore di Arance di Palagiano in provincia di Taranto, un paese che basa la propria economia su arance e clementine...sai a quanto le vendiamo le nostre arance? A 15 centesimi al kg...utilizziamo fertilizzanti costosissimi perché sono a norma di legge, i prodotti antiparassitari sono ancor più costosi, ora abbiamo anche il prezzo del gasolio agricolo alle stelle...in Africa usano i diserbanti più pericolosi che esistono, non devono seguire le rigide leggi europee in materia (la lo spot sulla Rai che parla di leggi europee sui prodotti chimici) usano veleni che hanno tempi di decadenza lunghi mesi e che costano 4 lire, per non parlare della pericolosità elevata...vuoi dare la libertà al popolo africano di vendere i propri prodotti in Italia? Be, devono seguire le leggi italiane e invece nessuno li controlla...e non ditemi che i controlli li fanno...lavoriamo un anno intero, facciamo tutto a norma di legge, le proprietà organolettiche non hanno paragoni ( accetto la sfida quando vuoi )...e poi ti senti dire che le arance turche o marocchine costano 5 centesimi al kilo e quindi il massimo che possono darti è 15 centesimi? Guadagno netto di un anno di lavoro?? 500 euro...in Italia ci puliamo il culo con 500 euro...GIOCHIAMO AD ARMI PARI E POI VEDIAMO CHI VINCE!!! qui si fa la fame per colpa di queste leggi del cazzo....c'è gente che che ha abbandonato ettari di terreni perché non ne vale la pena...APRITE GLI OCCHI...QUI SI FA LA FAME

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  2. Conosco il problema, oltretutto argomento della recente campagna elettorale.
    Ma a RIBERA (AG), la città delle arance, cosa hanno votato ???

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