Carne infetta, bovini meticci spacciati per chianina

A seguito dell’indagine “Lio”, condotta dai Nas di Perugia che ha interessato 21 province di 12 regioni, da nord a sud, e relativa all’illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata, abbiamo presentato una interrogazione parlamentare alla Camera per chiedere lumi al Ministro Martina (Agricoltura) ed al Ministro Lorenzin (Salute). I controlli in Puglia si sono focalizzati nelle province di Bari e Foggia, mentre in Basilicata l’indagine ha interessato il materano. L’azione di contrasto alla contraffazione e alle frodi agroalimentari deve necessariamente inasprirsi, per tutelare il “Made in Italy” agroalimentare, ma allo stesso tempo per garantire il diritto alla salute dei cittadini italiani. Spacciare per carne pregiata, anche di razza chianina, quella di bovini meticci e soprattutto infetti da patologie potenzialmente pericolose anche per l’uomo si tratta di un reato gravissimo che oltre ad essere represso, come efficacemente fatto dai Nas di Perugia in questa ed in altre occasioni, deve essere fermato all’origine, mettendo in campo azioni di prevenzione e controlli più stringenti. A questo punto attendiamo fiduciosi l’inizio delle attività della Commissione d’Inchiesta sulla Contraffazione Agroalimentare, così da poter dare il nostro contributo ad un’azione che si rende sempre più urgente alla luce degli episodi di cronaca delle ultime settimane. Lavori non ancora incominciati a causa del mancato accordo sulle poltrone da parte della maggioranza: chiederei all’Onorevole Mongiello, che nei giorni scorsi ha sottolineato l’importanza di questa commissione, di sollecitare i propri colleghi del PD così da non perdere ulteriore tempo. Intanto abbiamo chiesto al Governo di rendere conto di un così grave episodio che colpisce i consumatori ed i produttori onesti italiani.

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