M5S interroga il governo sui 40 milioni bruciati in Calabria sulla sanità

La sanità calabrese avrebbe risparmiato 40 milioni di euro, se non ci fossero stati i giochi di potere e i silenzi dei partiti. Lo abbiamo ribadito io e Dalila Nesci, a proposito della mancata firma del protocollo fra Università di Catanzaro e Regione Calabria, riguardante i rapporti reciproci per l’attività dell’azienda ospedaliera universitaria “Mater  Domini”.
Oggi infatti abbiamo presentato un’interrogazione rivolta ai ministri della Salute, dell’Economia e dell’Università, in relazione alla vicenda del finanziamento regionale per “Mater Domini” di Catanzaro, attualmente erogato con un protocollo scaduto dal 2008 e sulla base del solo dato storico, fuori della normativa di specie, che lo prevede in ragione delle prestazioni sanitarie effettivamente erogate.


La Calabria deve rientrare da un debito sanitario di 40 milioni. Se l’Università avesse firmato il nuovo protocollo, pronto dal luglio 2012, i costi sopportati dalla Regione sarebbero stati inferiori di 20 milioni all’anno. Oggi, pertanto, la Calabria sarebbe rientrata dal debito sanitario, con la possibilità di aiutare realtà come la Fondazione Campanella, messe in ginocchio da una gestione politica perversa e ingannevole. Il nostro candidato governatore Cono Cantelmi  ha scritto una lettera agli altri candidati Mario Oliverio e Wanda Ferro, perché con lui assumano l’impegno della definizione immediata del nuovo protocollo, bloccato da due anni.

Ai calabresi vanno date risposte reali sulla sanità, per cui il Movimento Cinque Stelle sta lavorando, mentre le altre forze politiche restano, purtroppo, mute e immobili.

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