Quote latte: pensare al futuro e regolarizzare il settore

È inutile rimuginare ancora sul passato, il settore del latte italiano deve essere riorganizzato e presto, per evitare tra trent’anni di assistere ad una situazione peggiore di quella attuale. Questo è quanto pensiano noi M5S della Commissione Agricoltura commentando la manifestazione che Coldiretti ha indetto nell’ultimo giorno di validità delle quote latte nel nostro Paese.

La Corte Europea scrive che  "l’Italia dovrà riscuotere le multe da chi le deve e pagare". Su questo noi non possiamo fare nulla, perche il non agire ricadrebbe su tutti i cittadini. La nostra posizione è quella di procedere ad una razionale regolarizzazione del settore, poiché non è possibile che 30mila allevatori, numeri della Commissione, debbano pagare per le scorrettezze di soli 1500. Continuiamo a trovare inutile se non dannosa considerato il tempo che sottrarrà all’azione, una nuova commissione di inchiesta sul regime delle quote, nata unicamente come spot per la campagna elettorale del PD, anche perché, dal 1997 ad oggi, sono state molte le commissioni nate per analizzare questa delicata questione e soprattutto la scellerata gestione italiana di quello che, se se ne fossero colte le potenzialità, sarebbe stato uno strumento utile e prezioso, poiché fondamentale per calmierare il prezzo dei prodotti. Esistono migliaia di pagine con dati, numeri e informazioni che è necessario conoscere per gestire l’immediato e poi andare avanti, se il Ministro vuole, possiamo fargliene avere delle copie.

La nostra idea, che si sta traducendo in una serie di impegni al Governo, è quella di iniziare attraverso un corretto sistema di etichettatura che indichi l’origine dei prodotti, la sede di stabilimento di produzione e confezionamento e, ove possibile il luogo di mungitura, ma anche i costi dei passaggi produttivi, e al contempo promuovere l’interprofessione nel settore lattiero-caseario, senza dimenticare l’effettiva e corretta applicazione dell’articolo 62 della legge n.27 del 2012 relativo ai contratti dei prodotti agricoli ed alimentari. Ci aspettiamo che il Ministro, che fino ad oggi pensa solo ad Expo, che ha ridotto il gasolio agevolato agli agricoltori, che ha avvallato l'Imu sui terreni agricoli e che non dice nulla sulla soppressione del Corpo forestale dello Stato, si ricordi di essere il Ministro dell'agricoltura.

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