Rifiuti tossici interrati in Calabria sotto il torrente Abatemarco?

Il Governo si adoperi in fretta per garantire ai cittadini dell'altro tirreno cosentino la mappatura dei siti inquinati e la relativa bonifica. Il M5S vuole vederci chiaro perciò ho presentato un atto di sindacato ispettivo ai ministri dell'ambiente e della salute.
Nei giorni scorsi grazie alle indagini portate avanti dai tecnici del progetto 'Monitoraggio e individuazione delle aree potenzialmente inquinate', è emerso un quadro desolante nelle zone del torrente Abatemarco, nelle cui profondità potrebbero essere nascosti rifiuti pericolosi o radioattivi. Lo stesso vale per altre zone perlustrate nei territori di Lago e Scalea, sempre in provincia di Cosenza.
Ho chiesto ai ministri interessati di rendere pubblici i risultati delle indagini il prima possibile, anche al fine di favorire una pronta bonifica dei siti eventualmente inquinati. È evidente come la Calabria soffra di un forte inquinamento ambientale, dovuto agli interessi della 'ndrangheta, che ha utilizzato la nostra regione come una vera e propria immensa discarica abusiva. Per questo motivo continuiamo a segnalare la necessità di un inasprimento delle pene per i reati di carattere ambientale, che deve essere accompagnato da una più massiccia presenza sul territorio.
La Calabria sarebbe la nuova terra dei fuochi. Dimostrazione ne è la sempre maggiore incidenza di neoplasie tumorali nella nostra regione. Per andare a fondo del problema, non mi stancherò mai di ribadire l'urgente necessità dell'istituzione del registro tumori e del registro epidemiologico in Calabria, mai veramente entrati in funzione.

Commenti