M5S contro la lobbying dell’olio di palma promossa dall’industria alimentare

L'olio di palma è un grasso vegetale tropicale contenuto in migliaia di prodotti alimentari. Molte imprese dell'agroalimentare abusano di questa materia prima, sia per il costo estremamente basso, sia per la sua versatilità nell'industria dolciaria. La sua produzione, tuttavia, è correlata alla rapina delle terre, alla deforestazione di aree boschive, alla devastazione degli habitat naturali, operazioni che comportano gravi violazioni dei diritti umani, l'eliminazione della sovranità alimentare e la riduzione della biodiversità.
Secondo molti nutrizionisti l'assunzione giornaliera di dosi elevate di questo ingrediente è dannosa per la salute a causa della presenza dei grassi saturi, tanto più che l'olio di palma si trova nella maggior parte degli alimenti trasformati più consumati dai giovani. 
Il fatto alimentare ha lanciato una petizione, già a quota 140 mila firme, per dire «no» all'olio di palma per motivi etici, ambientali e di salute, ed invitare le aziende a sostituirlo con altri oli vegetali non idrogenati o burro. Altre due aziende (Misura e Gentilini) si sono affiancate ad Alce Nero dicendo «addio» all'olio di palma, mentre già 15 catene di supermercati hanno iniziato il processo di riduzione e sostituzione del grasso tropicale. Alcune hanno già sugli scaffali i primi biscotti e prodotti «palma free», altre hanno avviato il progetto e dovrebbero concretizzare il cambiamento entro la fine dell'anno.
Il 12 maggio 2015 la Camera ha avuto l'occasione di impegnarsi in tal fronte, in occasione della discussione e votazione delle mozioni congiunte in tema di educazione alimentare; tuttavia, l'Assemblea non ha approvato l'impegno della mozione del MoVimento 5 Stelle a prima firma Gagnarli n. 1-00836 volto ad escludere dagli appalti delle mense pubbliche di istituti scolastici, ospedali e aziende pubbliche, nonché dei distributori automatici in essi collocati, le ditte fornitrici di prodotti a base di olio di palma.


L'industria alimentare ha sempre nascosto la presenza di olio di palma nei prodotti, tanto da non essere indicato in etichetta, sulla quale compariva sotto la generica dicitura di «grassi vegetali» almeno fino al 13 dicembre 2014, quando per effetto del nuovo regolamento Unione europea n. 1169/2011 è stato introdotto l'obbligo di specificazione in etichetta del tipo di grasso vegetale (olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati, e altro).
Da un articolo de Il Fatto Alimentare si apprende che Aidepi, l'Associazione delle industrie del dolce e della pasta, sta lavorando ad un progetto chiamato “Piano di comunicazione sul problema dell'olio di palma” che prevede un investimento di 55 mila euro per fare attività di lobbying verso direttori di giornali e tv, con l'obiettivo di dimostrare che l'olio di palma è “eccellente”, fa bene alla salute e non distrugge le foreste tropicali.
La somma investita dovrebbe essere utilizzata per organizzazione di «incontri conviviali» con i top media, direttori e capiredattori di quotidiani e televisioni e giornalisti specializzati. Agli incontri dovrebbero partecipare nutrizionisti che diano credibilità ai messaggi soprattutto sul fronte della salute e nutrizione ed esperti nel campo della sostenibilità, disponibili ad agire come endorser dei messaggi verso i media e verso pubblici istituzionali.

Appare non condivisibile l'iniziativa dell'associazione Aidepi, a fronte delle evidenze scientifiche emerse negli ultimi mesi circa l'abuso di questo grasso alimentare e le sue conseguenze sulla salute, oltre che sull'ambiente.
Per questo motivo abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare a prima firma Gagnarli, per chiedere al Ministro della Salute e dell'Agricoltura di promuovere una campagna di sensibilizzazione, per diffondere i valori di una sana alimentazione, con minor apporto di calorie e di acidi grassi saturi, con il duplice obiettivo di contrastare il problema dell'obesità e del sovrappeso e contribuire al tempo stesso alla tutela delle aree boschive, al blocco della devastazione degli habitat naturali ed alla riduzione della biodiversità nei Paesi di importazione dell'olio di palma.

La nostra azione politica non si ferma qui, abbiamo anche presentato una risoluzione in commissione agricoltura e affari sociali per impegnare il governo:
  • ad avviare tutte le iniziative di propria competenza per prevedere l'esclusione dagli appalti delle mense pubbliche di istituti scolastici, ospedali e aziende pubbliche, nonché dei distributori automatici in essi collocati, di ditte fornitrici di prodotti a base di olio di palma;
  • a promuovere iniziative, anche normative, di sensibilizzazione ed informazione, indirizzata oltre che ai cittadini anche ai grandi distributori di prodotti alimentari che operano sul territorio nazionale, al fine di indurre questi ultimi a non utilizzare l'olio di palma nei prodotti distribuiti con il loro marchio (private label);
  • ad aderire alle linee guida del CFS (Committee on World Food Security) – FAO, per una gestione responsabile delle terre, delle foreste e dei bacini idrici;
  • ad assumere iniziative per prevedere etichettature evidenti sulla facciata principale del prodotto in cui sia riportata la seguente dicitura: «questo prodotto contiene olio di palma.
Inoltre da pochi giorni abbiamo anche depositato una mozione al Senato per impegnare il governo a:
  • escludere l'energia elettrica prodotta mediante olio di palma dalla categoria "fer";
  • vietare l'utilizzo dell'olio di palma come carburante puro o diluito per qualunque veicolo;
  • vietare l'utilizzo di olio di palma (in ogni sua forma) per la produzione di energia elettrica (anche in assetto cogenerativo);
  • prevedere, in conformità con la normativa europea, un'etichettatura addizionale per i prodotti alimentari che indichi chiaramente la presenza di olio di palma o di palmisto nelle preparazioni alimentari;
  • imporre agli esercizi commerciali di cibi d'asporto e non un'adeguata e visibile segnaletica indicante l'utilizzo di olio di palma o palmisto nelle preparazioni;
  • vietare, decorso un anno dall'approvazione della seguente mozione, l'utilizzo di olio di palma o palmisto a fini alimentari o cosmetici;
  • prevenire, con opportuni strumenti normativi la sostituzione dell'olio di palma con olii che non siano nocivi per la salute umana e per l'ambiente.
Stiamo facendo il possibile per indirizzare sulla strada giusta il nostro paese ma questo governo sta dimostrando di essere a favore anche delle grandi lobbies dell'olio di palma. Per questo motivo serve l'aiuto di ognuno di voi. Fare buona politica vuol dire anche quali acquisti decidiamo di fare quando andiamo a fare la spesa. Spetta a NOI decidere chi o cosa finanziare con i nostri soldi. Spetta a NOI stabilire quale futuro vogliamo per il nostro pianeta e per la nostra salute. Un cittadino consapevole ed informato può fare la differenza!
Ti invitiamo a far sentire la propria voce anche attraverso la petizione online!
PER FIRMARE CLICCA QUI! Stiamo per raggiungere le 150.000 firme!
GUARDA IL VIDEO inchiesta di Report sull'olio di palma!

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