L'allegato sui requisiti regionali di accreditamento prevede per una tipologia di struttura cardiochirurgica come quella del Mater Domini la disponibilità di 4 letti di terapia intensiva, da non intendersi, evidentemente, come 'prenotati' e allocati nella sala della terapia intensiva generale. Abbiamo potuto verificare sul posto la mancanza di codesto requisito obbligatorio. I pazienti operati finiscono nella terapia intensiva generale.
Secondo il commissario aziendale, il direttore sanitario e il primario del reparto, coi quali abbiamo parlato, ciò non costituisce un problema, in quanto a loro dire al Campus Biomedico di Roma è uguale, non vi sono norme contrarie e non si sono registrati altri casi di sepsi oltre a quelli già denunciati. A Fatarella, abbiamo riportato la vicenda dei precedenti casi di infezione da Klebsiella nella Cardiochirurgia del Mater Domini, per cui è emerso formalmente «che le stanze di isolamento non sono sufficienti a dare risposta alla necessità assistenziali in emergenza, né l’attivazione dell’isolamento funzionale offre garanzie sufficienti». È anche emerso che al Mater Domini sono state attivate terapie intensive pneumologica, oncologica e cardiologica, ma mai la terapia intensiva cardiochirurgica.
Stupisce che ancora manchi la terapia intensiva dedicata presso la Cardiochirurgia, nonostante il finanziamento extra che per l'ospedale l'Università di Catanzaro riceve illecitamente dalla Regione Calabria.
QUI il testo della lettera a Fatarella ☞ https://goo.gl/glf9Qn
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