Tutelare le produzioni lattiero casearie non certificate DOP e IGP mantenendo il divieto di utilizzo del latte in polvere sancito dalla legge 138/1974, ma se ciò non fosse possibile, adoperarsi nelle competenti sedi comunitarie affinché sia rivisto il Regolamento (UE) 1169/2011 e sia introdotto l’obbligo di indicazione in etichetta dell’eventuale utilizzo di latte in polvere nella preparazione di prodotti lattiero-caseari. È questo l’impegno che insieme ai colleghi M5S della Commissione Agricoltura, abbiamo chiesto al Governo attraverso una risoluzione depositata questa mattina che fa seguito al question time della scorsa settimana, in cui il Ministro Martina aveva annunciato l’impegno ad intervenire per risolvere la vicenda del latte in polvere.
Ci auguriamo che sia il ministero agricolo che quello dello sviluppo economico siano pronti ad impegnarsi (e non a farsi la guerra) per salvaguardare la qualità dei prodotti italiani e attraverso questo atto abbiamo deciso di indirizzare puntualmente la loro azione, provando per prima cosa ad avviare una tutela interna ed in seconda battuta ad intervenire in Europa affinché i cittadini trovino indicate in etichetta tutte le caratteristiche reali del prodotto che acquistano.
La filiera lattiero casearia è una delle eccellenze italiane nel mondo e lo dimostrano anche i molti allevatori oggi in piazza per spronare il Governo all’azione. La tutela del made in Italy, che sembra una priorità di questo esecutivo, non può allora prescindere dalla tutela della qualità e la richiesta dell’UE rappresenta un adeguamento al ribasso per il nostro Paese, favorevole solo alle multinazionali straniere e rischia di compromettere la qualità di oltre 400 produzioni nazionali, in gran parte formaggi, la cui specificità ed originalità sta proprio nella qualità della materia prima utilizzata, ovvero il latte, oltre che nel valore dei saperi e dei territori. Per questo ci aspettiamo che il nostro atto sia calendarizzato e discusso al più presto.
Ci auguriamo che sia il ministero agricolo che quello dello sviluppo economico siano pronti ad impegnarsi (e non a farsi la guerra) per salvaguardare la qualità dei prodotti italiani e attraverso questo atto abbiamo deciso di indirizzare puntualmente la loro azione, provando per prima cosa ad avviare una tutela interna ed in seconda battuta ad intervenire in Europa affinché i cittadini trovino indicate in etichetta tutte le caratteristiche reali del prodotto che acquistano.
La filiera lattiero casearia è una delle eccellenze italiane nel mondo e lo dimostrano anche i molti allevatori oggi in piazza per spronare il Governo all’azione. La tutela del made in Italy, che sembra una priorità di questo esecutivo, non può allora prescindere dalla tutela della qualità e la richiesta dell’UE rappresenta un adeguamento al ribasso per il nostro Paese, favorevole solo alle multinazionali straniere e rischia di compromettere la qualità di oltre 400 produzioni nazionali, in gran parte formaggi, la cui specificità ed originalità sta proprio nella qualità della materia prima utilizzata, ovvero il latte, oltre che nel valore dei saperi e dei territori. Per questo ci aspettiamo che il nostro atto sia calendarizzato e discusso al più presto.
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