Il Governo agisca con urgenza per risolvere le criticità del depuratore consortile di Bianco, Bovalino, Casignana e Benestare (RC).
Con la stagione estiva ormai alla porte l’annosa vicenda legata al depuratore recentemente posto sotto sequestro dalla magistratura, deve trovare una soluzione immediata e definitiva. Non è possibile che ogni mese vengano smaltiti in mare oltre 3 milioni di liquami non depurati. Di questo passo l'ecosistema, la salute dei cittadini e di conseguenza la vocazione turistica dei comuni interessati sarà definitivamente compromessa nel giro di pochi anni.
Al Ministro Galletti ho chiesto di monitorare i livelli di inquinamento marini e torrentizi e di avviare dei controlli più stringenti sulla gestione degli impianti di depurazione in Calabria, a fronte dei numerosi illeciti portati alla luce in questi anni dai carabinieri del NOE e dalle altre forze dell'ordine, ipotizzando anche un'iniziativa normativa volta al rafforzamento dei controlli, nell'ambito del sistema delle agenzie per la protezione dell'ambiente.
Nel 2003 è stato costruito un depuratore palesemente sottodimensionato incapace di gestire le esigenze dei comuni che dovrebbe servire. A questo si aggiunge il malfunzionamento delle pompe di sollevamento, che dovrebbero portare i liquami da Bovalino al depuratore, situato nel comune di Bianco. In pratica, insieme ai liquami, sono stati buttati a mare i 9 milioni di euro serviti per costruire il depuratore ed altri ingenti somme spese per una manutenzione ordinaria che non ha mai risolto i problemi della struttura.
L’emergenza depurazione in Calabria sembra non avere mai fine. Mentre l'Europa ci sanziona con la procedura d’infrazione sulla mala depurazione, la nostra Regione e il governo Renzi continuano a restare inermi di fronte a quella che a breve si tradurrà in un vero e proprio disastro per l’ambiente ed il turismo.
Con la stagione estiva ormai alla porte l’annosa vicenda legata al depuratore recentemente posto sotto sequestro dalla magistratura, deve trovare una soluzione immediata e definitiva. Non è possibile che ogni mese vengano smaltiti in mare oltre 3 milioni di liquami non depurati. Di questo passo l'ecosistema, la salute dei cittadini e di conseguenza la vocazione turistica dei comuni interessati sarà definitivamente compromessa nel giro di pochi anni.
Al Ministro Galletti ho chiesto di monitorare i livelli di inquinamento marini e torrentizi e di avviare dei controlli più stringenti sulla gestione degli impianti di depurazione in Calabria, a fronte dei numerosi illeciti portati alla luce in questi anni dai carabinieri del NOE e dalle altre forze dell'ordine, ipotizzando anche un'iniziativa normativa volta al rafforzamento dei controlli, nell'ambito del sistema delle agenzie per la protezione dell'ambiente.
Nel 2003 è stato costruito un depuratore palesemente sottodimensionato incapace di gestire le esigenze dei comuni che dovrebbe servire. A questo si aggiunge il malfunzionamento delle pompe di sollevamento, che dovrebbero portare i liquami da Bovalino al depuratore, situato nel comune di Bianco. In pratica, insieme ai liquami, sono stati buttati a mare i 9 milioni di euro serviti per costruire il depuratore ed altri ingenti somme spese per una manutenzione ordinaria che non ha mai risolto i problemi della struttura.
L’emergenza depurazione in Calabria sembra non avere mai fine. Mentre l'Europa ci sanziona con la procedura d’infrazione sulla mala depurazione, la nostra Regione e il governo Renzi continuano a restare inermi di fronte a quella che a breve si tradurrà in un vero e proprio disastro per l’ambiente ed il turismo.
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