Trivelle in Calabria: pende la “spada di damocle”

Sulla Calabria, precisamente sulla costa dell’alto ionio cosentino che va da Rocca Imperiale a Cariati, pende la “spada di damocle” delle trivelle. Infatti, nell’ultimo BUIG del 31 marzo 2016, compaiono le istanze relative alla ricerca di idrocarburi sulla terraferma. In dettaglio: l’istanza “Tempa la Petrosa”, condivisa con la Basilicata (Total 412,1 km quadri); l’istanza “Fonte della Vigna” a ridosso di Amendolara (Total 56.1 Km quadri); l’istanza “Solfara Mare” che investe l’area di Rossano per  337 Km quadri (Appennine Energy); l’Istanza “torre del Ferro” nei pressi di Thurio, Comune di Corigliano Calabro, che investe 118 Km quadrati (Appennine Energy); istanza D.R. 74 “Casoni di Sibari” quasi adiacente al noto complesso turistico “Laghi di Sibari”, Comune di Cassano Ionio di 63.13 Km quadrati (Appennine Energy). Soffermandoci in particolare su quest’ultima istanza, mette conto evidenziarne le caratteristiche progettuali in quanto concepita per eludere il divieto, faticosamente ripristinato, dell’attività estrattiva entro le 12 miglia. Infatti, la particolarità di detto progetto consiste nel raggiungere il giacimento localizzato nell’ofshore ionico, tramite la perforazione in un pozzo partendo dalla terraferma. Il 28 gennaio 2016, l’Appennine Energy spa pubblicava, tramite avviso, la comunicazione di avvio della procedura di valutazione d’impatto ambientale, relativamente al pozzo esplorativo di cui alla predetta istanza D.R. 74.AP/1-LIUBA 1 OR. Tempestivamente e grazie all’impegno gratuitamente messo a disposizione da un gruppo di professionisti (Cerra, Abate, Pisani, Ferraro e Melicchio), venivano evidenziate le cause ostative alla realizzazione dell’annunciata perforazione, a mezzo osservazioni messe a disposizione, per quanto di ragione, dei singoli Comuni interessati (Comuni di Cassano Ionio, Corigliano Calabro, Trebisacce e Rossano), delle Associazioni operanti sul territorio e, tramite l’On.le Paolo Parentela, anche della Regione Calabria, la quale ultima, in detta circostanza, veniva sollecitata a formulare, nel rispetto dei termini di legge, motivato parere (negativo) per quanto di propria competenza. A tutt’oggi, non è dato sapere se la Regione Calabria abbia esercitato (ed in che modo) i propri poteri. Ciò stante, anche tramite il presente articolo, si chiede alla Regione Calabria, in persona del suo Presidente pro tempore (On.le Mario Oliverio), di far conoscere, le determinazioni assunte in merito a tutte le istanze sopra elencate e, in particolare, rispetto all’istanza D.R. 74.AP/1-LIUBA 1 OR. Il presente sollecito merita la massima attenzione, in quanto le avviate procedure hanno ad oggetto attività che, ove autorizzate, costituirebbero grave attentato all’integrità dei territori interessati e della salute di quanti vi abitano. Da qui la necessità di un pronto riscontro al sollecito formulato tramite il presente articolo.

Paolo Parentela (deputato M5S)
Francesco Sapia (Consigliere Comunale M5S)
Avv. Stanislao Acri (Candidato a Sindaco di Rossano per M5S)
Avv. Rosa Silvana Abate
D.ssa Rosella Cerra 


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