La discarica di Gioia Tauro arriva sul tavolo del Ministro dell'ambiente

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti promuova un’ispezione del comando dei Carabinieri del Noe in modo da accertare l'inquinamento provocato dalla discarica in contrada Marrella utilizzata e di proprietà della TEC Veolia ed informi la popolazione gioiese sulla reale situazione ambientale.
Dopo esserci stato di persona non potevo non coinvolgere anche il Ministro e ho quindi depositato un’interrogazione parlamentare. Sono ormai anni che denunciamo l’emergenza ambientale a Gioia Tauro (RC). È risaputo che dalla discarica in Località Marrella il percolato fluisce verso il Fiume Budello, tanto che una determina della Regione Calabria aveva decretato di indire con somma urgenza una gara per il prelievo, trasporto e trattamento dei rifiuti presso impianti autorizzati.
Verranno spesi per il 2016 e 2017, 650mila euro di soldi pubblici per prelevare e trasportare le 13mila tonnellate di percolato che stanno invadendo le acque del Budello.
Il Comune di Gioia Tauro non poteva essere all’oscuro della bomba ecologica che si stava abbattendo sulla città. I responsabili, anche politici, di quanto è avvenuto devono assumersi ogni responsabilità di quanto accaduto. Non è possibile che amministratori ed imprenditori non paghino per questo visto che nel 2014 lo stesso Comune, ricevendo la relazione del tribunale di Palmi che accertava l'inquinamento presso la discarica, emise un'ordinanza con cui si vietava di utilizzare le acque per l'irrigazione agricola, per il pascolo e di consumare alimenti prodotti in zona.
Spero vivamente che il governo ascolti seriamente la denuncia del M5S. Il territorio della Piana di Gioia Tauro ha già sopportato per troppo tempo i danni ambientali provocati dalla dissennata gestione politica degli ultimi decenni con false promesse di sviluppo che hanno imprigionato il territorio, lasciando alle proprie spalle soltanto disoccupazione e morte.

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