Acqua sporca nel vibonese: nuova interrogazione parlamentare del M5S

Da alcuni anni nel territorio del Comune di Ricadi e in gran parte dei comuni della fascia costiera della provincia di Vibo Valentia si registrano gravi criticità in ordine alla qualità delle acque erogate da alcuni acquedotti comunali. In particolare l’acqua si presentava torbida, a volte completamente di colore marrone e alcuni dei valori presi in esame risultavano fortemente alterati tanto da indurre alcuni comuni, tra i quali ricadono ordinanze di divieto di utilizzo per il consumo umano.

E' stato segnalato da un gruppo di cittadini facenti parte del “Comitato Acqua Sporca Santa Domenica” che, da tempo, ha avviato una serie di proteste e attività finalizzate alla tutela della salute e dei diritti della cittadinanza, come l'acqua pubblica erogata dall'acquedotto comunale risulti «sporca e spesso accompagnata da un odore acre, condizioni queste che la rendono inutilizzabile».

A seguito delle lamentele dei cittadini, la Sorical, ente fornitore delle acque, ha provveduto all’istallazione di filtri che, di fatto, hanno, temporaneamente e in parte, ristabilito una colorazione più idonea all’acqua. Il comitato, tuttavia, segnala che in prossimità delle date di prelievo e analisi delle acque le stesse risultavano caratterizzate da un odore acre dovuto all’uso eccessivo di biossido di cloro usato per mantenere entro i limiti la qualità batteriologica fino alle nostre abitazioni. Il biossido di cloro è, però, un ossidante ed in quanto tale “ossida” il ferro ed il manganese presenti nell’acqua formando idrossido di ferro e biossido di manganese che, essendo poco solubili, precipitano creando fanghiglie colorate dal giallo-ruggine al nero. L’unica soluzione alla problematica relativa alla presenza di ferro e manganese nell’acqua, e quindi alla loro rimozione, è quella dell’ossidazione, filtrazione a sabbia con la realizzazione di un impianto specifico.

Il comune di Ricadi appena ottenute le prime analisi “negative”, ha deciso di revocare l’ordinanza di divieto all’utilizzo dell’acqua per fini potabili. Una revoca “parziale” in quanto è rimasta in vigore l’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua dall’unica fontana pubblica esistente a Santa Domenica nella centralissima piazza Roma. La stessa fontana, precedentemente sigillata per motivi precauzionali, continua a rimanere chiusa e i prelievi dell’acqua per le analisi di routine, che abitualmente venivano effettuati da questa fontana, anche in considerazione che la stessa è collegata alla rete idrica e attigua alle abitazioni, oggi vengono effettuati all’uscita del serbatoio comunale mascherando eventuali problemi sulle condutture.

Il comune di Tropea che pure, giorni addietro, aveva revocato l’ordinanza di consumo dell’acqua potabile, con grande senso di responsabilità, è tornato sui propri passi e ha reintrodotto il divieto sull’intero territorio comunale. Il Comune di Joppolo, nonostante le rassicurazioni di SoRiCal, ha deciso di mantenere in vigore l’ordinanza emanata a giugno -:

Sui problemi di salubrità dell'acqua nei comuni di Ricadi, Joppolo, Tropea e nel resto del territorio vibonese, io e Dalila Nesci abbiamo presentato una nuova interrogazione, rivolta ai ministri della Salute, dell'Ambiente e dell'Interno. E' necessario un intervento d'imperio del governo, perché Sorical e Regione Calabria non hanno ancora fornito risposte efficaci. Ai ministri, abbiamo chiesto «se non ritengano di dover attivare con urgenza tutte le procedure necessarie a tutela della salute pubblica rimuovendo definitivamente le cause che hanno determinato» la situazione esposta, «al fine di ristabilire una condizione stabile di salubrità delle acque».
Abbiamo chiesto inoltre «se sia stata avviata una campagna straordinaria di analisi delle acque e di monitoraggio della rete idrica a partire dalla fonte di adduzione ai serbatoi nel Comune di Ricadi e negli altri comuni oggetto di lamentele e quali risultati abbia prodotto».
Infine «se non ritengano che si debba provvedere alla compilazione di una relazione sulla qualità e salubrità delle acque alla fonte di captazione per ogni singolo pozzo utilizzato e prima che le stesse siano oggetto d'intervento dei filtri di recente installazione».

Durante le recenti festività avevamo detto che saremmo intervenuti e lo abbiamo fatto. Purtroppo la Regione Calabria è latitante sul punto specifico, a partire dai vertici politici. Troppe incrostazioni, troppe contraddizioni, troppi interessi in materia di acqua, insieme a larga o finta indifferenza istituzionale. I cittadini hanno però compreso. Ora il governo centrale non potrà tirarsi indietro.


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