La Regione chiarisca sulla riapertura della discarica di Celico


Ci turba la mancata proroga della sospensione dell'Aia per la discarica di Celico, alle porte di Cosenza. Interverremo appena possibile in sede parlamentare, per chiedere risposte definitive nel merito. Intanto la Regione prenda atto dei problemi del sito in questione e si determini con coscienza, vista anche la viva preoccupazione dei sindaci e delle associazioni del territorio.
Lì, come evidenziammo in un'interrogazione dell'ottobre 2015, c'è un vincolo idrogeologico, mentre il vasto bosco interessato è sottoposto a tutela paesaggistico-ambientale. Oltretutto nella zona, a ridosso del Parco nazionale della Sila, si sono registrati uno strano picco di malattie alla tiroide e la diffusione di un particolare tipo di tumore riscontrabile solo in luoghi fortemente inquinati. Si tratta di condizioni che avrebbero dovuto scoraggiare il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione della riferita discarica, di proprietà del gruppo Vrenna.
Pretendiamo che l'amministrazione regionale chiarisca l'attuale stato delle cose, in ordine alla discarica di Celico, e che nello specifico non vi sia sufficienza, negligenza o, peggio, sottovalutazione. È indispensabile tutelare la salute della comunità locale e l'ambiente circostante, già molto provato da politiche sbagliate e remissive in tema di gestione dei rifiuti, che troppo spesso hanno ignorato la volontà, chiarissima, della popolazione residente.
Paolo ParentelaDalila NesciGiuseppe d'Ippolito - Portavoce M5s eletto alla Camera dei Deputati

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