Riattiveremo la lotta biologica al più presto!


Oggi in aula ho illustrato al sottosegretario Salvatore Micillo un'interpellanza urgente per riattivare la lotta biologica nel nostro paese. La lotta biologica è una tecnica che sfrutta i rapporti di antagonismo fra gli organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi. Questa tecnica si è evoluta a fini agronomici e in genere si applica in campo agroalimentare per la difesa delle colture.

Nel nostro Paese molti prodotti agricoli sono minati da fitopatie e parassiti aggressivi che da nord a sud distruggono intere coltivazioni e la loro produzione, destando la preoccupazione di tutti i coltivatori che si trovano a dover fare i conti con specie di parassiti originarie dell'Asia o delle Americhe, per le quali il nostro ambiente non ha predatori naturali.
L’Italia, nel recepimento della direttiva Ue Habitat, per la protezione degli ambienti naturali, laddove ha sottolineato l’importanza di non introdurre liberamente specie aliene, non ha previsto una specifica che riguarda i percorsi in deroga per la lotta biologica bloccando di fatto l’utilizzo di antagonisti naturali di altri Paesi. Cosa che invece è stata fatta, prima che venisse recepita la direttiva, con l'insetto Torymus contro il cinipide galligeno che stava danneggiando i nostri castagni.

La ricerca pubblica italiana ha trovato diversi antagonisti naturali per salvare diverse produzioni tipiche ma non può immettere in natura queste specie perché l’Italia è l’unico Paese al mondo con questo vuoto normativo che non consente l’immissione in natura di questi antagonisti naturali alle specie aliene che stanno falcidiando tante produzioni agricole simbolo del made in Italy.

Siamo molto soddisfatti che il sottosegretario per l’Ambiente, Salvatore Micillo, abbia compreso le nostre preoccupazioni, assicurando che l’iter per colmare questo vuoto normativo terminerà al più presto. La ricerca italiana deve poter sperimentare nuove tecniche di monitoraggio e di prevenzione, e noi del MoVimento siamo convinti che farlo nel rispetto dell’ecosistema sia l’unica strada possibile per tutelare e salvaguardare la nostra agricoltura e le sue imprese.





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