Menta, la diga dei silenzi (di Oliverio)


Alla Regione Calabria tacciono come pesci rispetto alla nostra richiesta di chiarimenti sulla discarica di rifiuti pericolosi posta sopra la diga del Menta. Peraltro al ministro dell'Ambiente abbiamo segnalato, in due recenti interrogazioni, che vi sono più dubbi da fugare in merito alle procedure per la bonifica di questa discarica e per la realizzazione dello stesso impianto, cui manca la Valutazione d'incidenza benché interferisca con aree Natura 2000.
Lo affermo con il collega deputato Giuseppe d'Ippolito, della commissione Ambiente. Davanti a questi silenzi amministrativi, peraltro non consentiti dalla legge, resta imperturbabile il governatore Mario Oliverio, che si professa paladino della legalità, ambientalista doc e difensore dell'acqua pubblica, pur ignorando il dovere di dare a riguardo un indirizzo politico a tutela dei cittadini.
Inoltre non ci pare che Oliverio abbia colto il grave disagio per la popolazione, espresso in una deliberazione dello scorso 27 ottobre del Consiglio comunale di Condofuri (Rc), derivante dalla riduzione artificiosa dell'afflusso naturale di acqua relativo alla fiumara Amendolea, captata per rifornire la diga del Menta ed essenziale per l'economia del posto, specie per la coltivazione del bergamotto. Ancora ci stupisce il costante immobilismo di Oliverio sulle tariffe illegittime applicate e occultate negli anni da Sorical e Regione Calabria, che ne detiene la quota di maggioranza. Tutto ciò è indice di incapacità di governo, inettitudine e complicità politica di Oliverio, che non ha mai voluto rompere con il passato, consentendo, al fine di mantenere il potere, che tutto restasse come sempre.

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