Possibili interessi mafiosi per l'aviosuperficie di Scalea


Sui lavori di riqualificazione dell'avio-superficie di Scalea (Cs), insieme al collega Giuseppe d'Ippolito abbiamo interrogato i ministri delle Infrastrutture, dell'Ambiente e dell'Interno, chiedendo quali siano a riguardo le loro valutazioni alla luce delle risultanze della recente inchiesta Lande desolate coordinata dalla Dda di Catanzaro e quali iniziative di competenza intendano adottare ai fini della tutela ambientale e della sicurezza del territorio interessato, anche al fine di scongiurare che possano avvenire abusi e concretizzarsi eventuali interessi mafiosi. Sull'infrastruttura e sui lavori in questione avevo presentato una specifica interrogazione il 21 settembre 2016, poi discussa nella commissione Ambiente della scorsa legislatura. Nell'atto passato avevo evidenziato criticità, anomalie, rischi e possibili illeciti in merito all'avio-superficie di Scalea, anche in ordine ai lavori pubblici nell'ambito di un Progetto integrato di sviluppo locale finalizzati alla riqualificazione delle aree prospicienti. Avevo poi espresso, nella replica all'allora sottosegretario Silvia Velo, la mia insoddisfazione per la risposta ottenuta il 13 giugno 2017 dal Ministero dell'Ambiente guidato dal centrista Gian Luca Galleti, da cui mi sarei aspettato un'azione più ferrea. Inoltre avevo evidenziato lati oscuri negli appalti relativi all'infrastruttura di Scalea, gravata da elevato rischio idraulico, e avvertito dell'erosione costiera nelle immediate vicinanze.
Siamo alle solite, cioè all'impiego molto leggero di risorse senza le necessarie verifiche tecniche sull'area del progetto e senza considerazione per l'ambiente, che la giunta di Oliverio non intende come bene comune.
Tali metodi di gestione del territorio rivelano la mentalità affaristica di un'intera classe politica, la quale scambia il progresso con i cantieri, a prescindere dall'utilità reale delle opere e dal rispetto dell'ambiente. Non possiamo continuare ad ignorare la cementificazione selvaggia lungo la costa tirrenica, la devastazione del paesaggio e i danni provocati alla costa, peraltro notoriamente inquinata malgrado i silenzi dominanti.

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