Querelati per diffamazione, abbiamo rinunciato all'insindacabilità


Oggi la giunta della Camera per le Autorizzazioni a procedere inizia l'esame del caso che mi vede coinvolto insieme alla collega Dalila Nesci. Nella scorsa legislatura ci eravamo occupati di un appalto sospetto per la raccolta differenziata nel Comune di San Giovanni in Fiore: tramite un'interrogazione parlamentare, un esposto all'Anac e una nota formale a più istituzioni. A seguito della nostra azione siamo stati querelati per diffamazione.
Rimaniamo convinti della bontà della nostra iniziativa, certi che rientri nelle prerogative parlamentari. Ciononostante, abbiamo deciso di rinunciare all'insindacabilità perché è prassi del Movimento non avvalersi di alcuna forma di immunità e difendersi nelle aule giudiziarie, non in quelle parlamentari.

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