Quarto Savona 15, la tua corsa non è ancora finita


23 maggio 1992 ore 17,57 la Quarto Savona 15 con a bordo il giudice Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo arresta violentemente la sua corsa nel cratere provocato dall'esplosione di 200kg di esplosivo sull'autostrada Trapani Palermo nei pressi dello svincolo di Capaci. Il contachilometri si fermerà per sempre a 100287km.
Da quel momento la FIAT Croma blindata arresta la sua corsa fisica ma ne inizia un'altra ideale. Riesce a giungere più lontano e più velocemente di quanto non avesse mai fatto.
I nomi di Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Francesca Morvillo e Giovanni Falcone si tramutano in simbolo. Simbolo di dolore ma anche simbolo di rabbia e di impegno.
La voce di Rosaria Costa, ventiduenne esile vedova di Vito Schifani, risuona come tuono fra le navate della cattedrale di Palermo e da lì si diparte per muovere i cuori di tutti gli italini onesti.
Inizia una estate di sangue, 57 giorni dopo sarà via d'Amelio ad essere sventrata da una esplosione analoga a quella di Capaci.
Sono trascorsi 28 anni e quella Fiat Croma ancora non arresta la sua corsa. La Quarto Savona 15 gira l'Italia all'interno di una teca di acciaio e vetro, come un altare laico muove i cuori degli italiani onesti e li sprona ad un impegno quotidiano.
Quell'auto, divenuta anch'essa simbolo, risveglia in ognuno di noi l'indignazione per una verità che ancora non arriva, sui mandanti politici della strage, sul  lavoro dei servizi segreti, sulla vergognosa trattiva che tiene in piedi le colonne insanguinate della seconda repubblica. Nonostante i milioni di chilometri però la verità non è stata ancora raggiunta. E noi con lei non ci fermiamo.
Vogliamo ricordare, vogliamo la verità. QS15 la tua corsa, purtroppo, non è ancora finita.

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